Tinder: il corteggiamento veloce

Cos’è Tinder?
Presente in ben 140 paesi e con circa 50 milioni di utenti attivi, Tinder è un catalogo di volti e di corpi con didascalie poetiche, pensieri profondi sul senso della vita al fine di attrarre gli eventuali partners: ci si mette in una vetrina per essere visti e scelti.
Dove sta la particolarità, direte voi. Nel fatto che grazie al GPS presente nel nostro smartphone, l’app ci mette in contatto con chi si trova nei paraggi, in tal modo, possiamo “velocizzare” un eventuale incontro.

Come funziona
Una volta scaricata l’app sul telefono ci registriamo attraverso il nostro profilo Facebook, o numero di telefono. Da questo momento possiamo creare la vetrina attraverso immagini e/o informazioni su cosa facciamo, chi siamo e cosa desideriamo.
Ora scegliamo chi vogliamo incontrare – uomini, donne o entrambi – l’età e attenzione: “la distanza in chilometri da noi”.

Basta mettere un cuoricino sui preferiti, come quando spuntiamo la lista della spesa e tac, aspettiamo: se anche chi ha ricevuto il cuoricino ricambia abbiamo ottenuto un “match” e appare la pagina con l’invito a chattare.

Conseguenze dell’uso di Tinder
Tinder funziona ma non fa bene, la facilità di incontri è controproducente. Ci addormenta i sensi, teniamo attiva solo parte della vista, tutto il resto va letteralmente in coma.
Tutto troppo facile, non c’è bisogno di aspettare, di conoscere, si diventa pigri e finisce che se ci piace una persona, che sia un collega, una ragazza al bar, la donna alla cassa del supermercato e cosi via, non l’approcciamo perché non sappiamo farlo e poi abbiamo in tasca l’alternativa facile: il telefono.

Effetti negativi
Nell’utilizzare Tinder si perde “il muscolo dell’approccio”, gli effetti sono principalmente a carico dell’autostima.

Sono due gli aspetti sociali che probabilmente ci spingono ad usare la conquista online:
1. situazione economica: con Tinder non dobbiamo andare in giro per locali e spendere soldi;
2. insicurezza fisica: scegliamo di mostrare le foto più belle, eliminando i difetti.

L’autostima non si rafforza attraverso i cuoricini o i vari like, al contrario, essere sempre sotto giudizio di chi sta li a selezionare foto, essere scartati o contattati e poi eliminati sortisce l’effetto opposto. In altri termini, caricare le foto e aspettare di essere contattati ci mette in uno stato di attesa squalificante.

E le emozioni?
Che fine fanno le emozioni ai tempi di Tinder?
Invitare una donna a cena, o sedurre un uomo con un sorriso e lo sguardo intenso, mette in atto una serie di emozioni: tachicardia, imbarazzo, arrossire, tremare, provare agitazione.

Tra il pensiero di invitare o sedurre e il momento in cui si fa davvero, si trovano i pensieri, i ripensamenti, il desiderio di farlo e così via: emozioni completamente eliminate da una chattata.


Conoscere persone sta diventando troppo comodo e l’aspetto paradossale è che le relazioni diventano sempre più difficili e di breve durata.
Ma veramente ci siamo convinti che per far nascere un fiore non ci sia più bisogno di tempo, di cure, di attenzione, di contatto reale e costante?

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